La Cellini Padova perde la semifinale Play-out contro Mezzocorona per 27-21. Mezzocorona vince con merito pur senza aver espresso una pallamano scintillante. Prima sconfitta per la Cellini contro le trentine in stagione dopo aver vinto anche sabato scorso sempre al “PalaFornai” di Mezzocorona.
La Cellini parte forte creando tante occasioni per il vantaggio, ma sbaglia i primi 5 tiri in porta (4 sole davanti al portiere). Poi Tanic la sblocca dai 7m al quarto minuto. Da lì le rotaliane (Mezzocorona) si svegliano offensivamente appoggiandosi ai guizzi di talento di Panayotova e all’energia di Conte. La Cellini si inceppa e da metà del primo tempo si accende solo a tratti. Fine primo tempo: 14-10.
Nel secondo c’è tutta un’altra energia in campo. La situazione è simile a quella di sabato scorso (qui il comunicato), e i gol di svantaggio sarebbero meno, ma pian piano le rossoblu perdono terreno, si arriva a toccare il meno 8. Ci prova Borrini a ridare animo e giocate alla Cellini, con l’ingresso in campo anche di Eghianruwa e Okorie, ma non basta. Il troppo nervosismo ha fermato un po’ le squadre dal punto di vista del ritmo del gioco, e ne ha approfittato solo Mezzocorona. Nel finale Conte firma il 27-21. Domenica al Palafarfalle di Padova (Cellini Padova sul Maps) ci sarà Gara-2. Se Mezzocorona vince o pareggia si salva e la Cellini andrebbe in finale Play-out. In caso contrario Gara-3 sempre a Padova martedì.
Considerazioni
La Cellini non ha saputo reggere di testa. La partita è stata fisica come una partita di pallamano dev’essere, le trentine hanno fatto quello che dovevano fare portando la partita oltre il 40X20, con provocazioni e colpi proibiti. Questo però non è il pretesto per perdere la partita così, perché l’atteggiamento è stato a tratti rinunciatario ed è mancato più coraggio e cattiveria. La partita della Cellini, infatti, è stata pessima dal punto di vista del gioco e dell’atteggiamento finale. Per Gara-2 serve sicuramente molto, molto di più.
PS: dei direttori cercheremo di non scrivere mai nei comunicati per rispetto loro e del loro lavoro. Il confronto sugli aspetti del gioco dev’essere sempre fatto in campo e di persona.